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4 consigli per finanziare l’università dei figli

Quando arriverà alla laurea, un giovane che si iscrive oggi in un’università italiana, avrà speso per la propria formazione una cifra che si aggira nell’ordine dei 20.000€. Sempre più le famiglie si rendono conto dell’importanza di offrire ai figli questa possibilità e allo stesso tempo dell’impegno economico che questa scelta rappresenta. È quindi importante pianificare con largo anticipo questa eventualità. Ecco alcuni consigli per farlo al meglio.

di Alessandro Leozappa - 10 Aprile 2015 - 5'

Quando arriverà alla laurea, un giovane che si iscrive oggi in un’università italiana, avrà speso per la propria formazione una cifra che si aggira nell’ordine dei 20.000€. Sempre più le famiglie si rendono conto dell’importanza di offrire ai figli questa possibilità e allo stesso tempo dell’impegno economico che questa scelta rappresenta. È quindi importante pianificare con largo anticipo questa eventualità. Ecco alcuni consigli per farlo al meglio.

La spesa per sostenere gli studi universitari di un figlio può variare molto a seconda dell’università scelta e del tipo di sistemazione, se in casa con in genitori o fuori sede. Un’indagine recente ha stimato che il costo complessivo di un percorso di studi, per un giovane iscritto all’Università di Roma che vive con i genitori, è di circa 21.000; importo che quadruplica per un diciannovenne che frequenta l’Università Bocconi pagandosi l’affitto di una stanza a Milano. Nel caso in cui si scegliesse di iscriversi ad un’università all’estero i costi complessivi potrebbero facilmente superare i 100.000 euro.

La crisi ha fortemente cambiato le abitudini di investimento delle famiglie. Il peggioramento del mercato del lavoro che ha interessato soprattutto i più giovani ha spinto sempre più genitori (e nonni) ad accumulare risparmi per supportare i propri figli (nipoti) nel futuro. Se un tempo l’investimento per eccellenza in favore di un figlio era una casa, oggi, un po’ perché è venuta meno l’aura che circondava “il mattone” come miglior investimento possibile, un po’ perché è emersa sempre di più la necessità di affrontare il mercato del lavoro italiano e estero con un bagaglio di formazione solido, molti genitori risparmiano e investono con l’obiettivo di garantire ai propri figli la possibilità di offrirgli il percorso di studi migliore.

La buona notizia è che prepararsi per finanziare gli studi universitari dei propri figli può essere relativamente semplice, se si pianifica l’investimento sfruttando il tempo a disposizione e se si seguono alcuni accorgimenti.

Scelta degli strumenti: iniziando a investire poco dopo la nascita di un figlio si avranno quasi vent’anni a disposizione per gestire l’investimento. È quindi importante sfruttare questi anni scegliendo strumenti diversificati e con un buon potenziale di rendimento, come fondi comuni o ETF. Non è consigliato scegliere prodotti a capitale garantito come buoni fruttiferi o conti deposito perché a fronte della protezione del capitale offrono rendimenti di molto inferiori rispetto ad altri strumenti. È importante inoltre fare attenzione ai costi, che sono una determinante importante del rendimento, specie nel lungo periodo.

Investire periodicamente: per arrivare a raggiungere l’obiettivo è bene partire il prima possibile e anche con piccole cifre. Investendo periodicamente sarà poi semplice accumulare risorse senza sforzo e limitando il rischio di entrare in un unico momento sul mercato. È possibile fare questa operazione tramite un piano di accumulo di capitale (PAC) su un fondo comune, o tramite un piano di accumulo dinamico, con cui si investe gradualmente su un fondo comune ma senza un vincolo di ricorrenza e importo. Questa modalità permette sia di non investire in un momento in cui si dovesse fare fatica a risparmiare, sia di sfruttare la volatilità dei mercati (vedi sotto).

Costruire gradualmente una posizione in azioni: nel lungo periodo i mercati azionari hanno avuto rendimenti medi migliori rispetto a obbligazioni e titoli di stato. Per questo motivo è importante costruire una posizione sui mercati azionari globali, aumentando gradualmente l’esposizione.

Gestire la volatilità: l’andamento dei mercati è altalenante, volatile. Un mercato che ha visto un aumento dei prezzi potrebbe scendere domani e viceversa. Questa volatilità può però essere gestita per ridurre le perdite e aumentare i guadagni. Se, ad esempio, negli ultimi mesi i mercati azionari sono scesi, è il caso di aumentare la propria esposizione, per beneficiare della ripresa, aumentando l’importo della sottoscrizione periodica o passare parte dei capitali da un fondo obbligazionario a uno azionario. Specularmente, dopo un periodo di rialzi dei mercati è buona norma ridurre l’esposizione azionaria per evitare di essere troppo investiti nel caso il trend positivo finisse e per avere capitale da investire nuovamente una volta che i prezzi sono scesi.

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