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5 consigli imperdibili dal discorso di Richard Thaler al Milano Marketing Festival

Richard Thaler è intervenuto alla Milano Marketing Festival parlando di finanza comportamentale e offrendo spunti rilevanti come il Nudge, la teoria della spinta gentile che lo ha portato al Premio Nobel per l'Economia 2017.

di Redazione - 23 Marzo 2018 - 4'

Richard H. Thaler, avrete sicuramente sentito parlare di lui.
“Professore di Economia Comportamentale all’Università di Chicago. Co-autore di Nudge, autore di Misbehaving, e… vincitore di un premio in Svezia
Basta questa bio sul suo profilo Twitter per capire con che tipo di personaggio abbiamo a che fare. Per chi ancora non lo avesse capito, stiamo parlando del Premio Nobel per le Scienze Economiche nel 2017.
Proprio ieri, Richard H. Thaler è intervenuto in diretta video alla Milano Marketing Festival, una tre giorni di eventi e conferenze dedicata al mondo del marketing e della comunicazione.
La redazione di Risparmiamocelo non ha voluto mancare l’occasione di prendere parte all’evento e ascoltare il discorso di Richard Thaler. Vi riportiamo i 5 messaggi più importanti che abbiamo colto.

1) “Nudge for good”

Nudge for good è uno dei consigli chiave lanciati dal Premio Nobel durante la conferenza. Il nudge, tradotto in italiano con il termine “spinta gentile”, è quella azione secondo la quale le persone dovrebbero essere incoraggiate ad attuare comportamenti che mirano al loro miglior interesse.Il Nudge si pone come obiettivo quello di far migliorare le decisioni degli individui su questioni come salute, ricchezza e felicità.Un esempio della Nudge Theory? Quando le aziende iscrivono automaticamente i lavoratori ai piani pensionistici. Senza questa mossa, sosteneva Thaler, gli individui non metterebbere da parte risparmi sufficienti per la pensione.

2) “Non fatevi prendere per fessi”

Attenzione a non confondere il Nudge con “Sludge”, avverte Thaler. Sludge, cioè “fango” senza mezzi termini, si riferisce invece a quelle strategie di marketing ingannevoli con cui le aziende tessono trappole ai consumatori.
Un esempio riguarda il caso in cui un consumatore acquista un prodotto perché attratto da un buono sconto, ma l’azienda rende quanto più complesso possibile il suo riscatto. A differenza della spinta gentile, Sludge non fa altro che rallentare il processo attraverso il quale un cliente ottiene ciò che è giustamente suo.
“Se vuoi che le persone facciano qualcosa, rendi questa cosa semplice!”, sostiene Thaler.

3) “Essere responsabili ripaga”

Secondo Thaler, la responsabilità di un’azienda verso i suoi clienti è sempre la strategia vincente nel lungo termine”. Thaler, ha voluto esprimere la sua sulla vicenda Facebook–Cambridge Analytica: “Zuckerberg si trova davanti ad un bivio. Assumere maggiori responsabilità significa dover rinunciare a potenziali guadagni, ma a lungo termine i tuoi clienti ti premieranno”.

4) “Il Fintech è la speranza dei Millennials”

Alla domanda “quale settore è in grado di rispondere al meglio alle istanze dei Millennials”, Thaler non ha dubbi a riguardo: il Fintech.
Il Fintech mette insieme la finanza e la tecnologia, e offre prodotti e servizi particolarmente attraenti per i giovani di età compresa tra i 20 e 35 anni.
Oggi i Millennials sono interessanti alla blockchain, al crowdfunding, ai robo-advisor, al P2P lending e alle app che permettono di risparmiare e investire a portata di click.

5) “Il marketing passa dalla comprensione della natura umana”

Comprendere la natura umana e la psicologia dei consumatori è la chiave del successo per chi vuole fare marketing.
Da questo concetto nasce la netta distinzione tra Econ (homo economicus) e Human (homo sapiens).
Gli Econ sono gli individui su cui si fonda la teoria economica classica: assumono decisioni ottimizzate sulla base di un vincolo di bilancio e sono in grado di allocare in modo efficiente scelte di risparmio e consumo nel tempo.
Ma al contrario di come vogliono farci credere, noi Human non siamo creature razionali e prive di emozioni come Spock in Star Treck. Nel prendere le decisioni della vita, dalla spesa nel supermercato al mutuo per la casa, non siamo poi così diversi da Homer Simpson: agiamo di pancia e non pensiamo alle conseguenze future.
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