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Dai mutui immobiliari ai prestiti studenteschi: si scatenerà un nuovo terremoto finanziario?

Un decennio fa, la bolla dei mutui subprime scatenò la crisi finanziaria che tutti noi conosciamo. Oggi, la crescita dei prestiti studenteschi appare particolarmente preoccupante. La storia si ripete?

di Una finestra sul mondo - 28 Febbraio 2018 - 4'

Un decennio fa, lo scoppio della bolla dei mutui subprime negli Stati Uniti diede inizio ad una crisi finanziaria dagli effetti devastanti a livello globale. Oggi, milioni di studenti in tutto il mondo prendono a prestito denaro per finanziare gli studi universitari. Da più parti si sostiene che tra le due cose sembrano esserci molti parallelismi e che tutto questo possa far scatenare una nuova crisi finanziaria.

Ma questi rischi sono davvero fondati?

Per prima cosa, occorre considerare che entrambe le circostanze condividono un aspetto rilevante: la possibilità per i consumatori di avere in prestito denaro facile.

Prima del 2008, un clima contrassegnato da bassi tassi di interesse e facilità di accesso al credito ha alimentato la crescita dei mutui immobiliari, concessi ai soggetti più a rischio (subprime).

Allo stesso modo, oggi la semplicità di concedere prestiti a quasi tutti coloro che vanno alla ricerca di una laurea ha portato ad un’esplosione del debito degli studenti.

Il grafico sottostante mostra la crescita dei prestiti studenteschi (barre verdi) e dei mutui immobiliari (barre azzurre) negli Stati Uniti. Oggi il debito studentesco vale 1,4 trilioni di dollari. Nel 2008 lo stock di mutui immobiliari valeva 14,8 trilioni di dollari.

Fonte: Reuters

In tutti e due in casi, inoltre il denaro facile ha creato una spirale di crescita nei prezzi degli asset sottostanti: il costo di una casa e il costo dei college universitari.

costo mutui immobiliari e college universitari

Fonte: Reuters

A destare le maggiori preoccupazioni è il fatto che oggi la proporzione di studenti in ritardo di pagamento o in default ha toccato un livello più alto rispetto alla percentuale di default sui mutui immobiliari nel picco della crisi subprime.

Tuttavia, una sostanziale differenza tra le due situazioni riguarda la propagazione dei rischi del debito nell’economia reale.

Nel 2008, il 61% dei mutui immobiliari (circa 9,5 trilioni di dollari) era stato raggruppato, cartolarizzato in strumenti finanziari (MBS-mortgage backed securities) e venduto agli investitori. Quando il prezzo delle case crollò, i danni furono patiti da tutti coloro che avevano in pancia mutui immobiliari sotto forma di titoli finanziari.

Oggi, soltanto una piccola frazione (13%) dei prestiti studenteschi è cartolarizzata, e il valore finanziario sottostante rimane relativamente piccolo (180 miliardi di dollari).

Il timore più fondato, invece, come segnalano molti economisti, è che l’aumento del debito degli studenti possa indebolire la formazione di famiglie tra i minori di 35 anni e la proporzione di adulti in possesso di una casa di proprietà. Si tratta di fattori che, seppur distanti dal generare una nuova crisi finanziaria possono portare ad una crescita dell’economia più bassa nei prossimi anni.

Uno dei modi migliori per invertire la rotta è quello di iniziare a risparmiare e investire per obiettivi. Che siano gli studi universitari, la prima casa o il matrimonio, esistono soluzioni innovative che permettono ai giovani millennials di poter accumulare un gruzzoletto per raggiungere i principali traguardi della vita.

Articolo tradotto da Reuters.

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