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Elezioni americane: come investire

Come è meglio investire in funzione di chi sarà il nuovo presidente? Costruire bene il proprio portafoglio e investire sul lungo periodo fa ottenere ritorni migliori sui propri investimenti rispetto a cercare di anticipare l'andamento dei mercati.

di Luigi Ripamonti - 8 Novembre 2016 - 5'

L’opinione di molti è che le elezioni americane che determineranno il nuovo presidente degli Stati Uniti avranno un significativo effetto anche per i mercati finanziari e gli investimenti: come è meglio investire in funzione di chi sarà il nuovo presidente?

Prima di rispondere ci dovremmo chiedere se effettivamente funziona davvero così nella realtà. E’ utile per le nostre tasche cercare di azzeccare il pronostico sul vincitore e, di conseguenza, cambiare il modo in cui abbiamo investito i nostri soldi?

Vediamo che cosa è successo nel passato e verifichiamo con i dati (fonte: Dimensional Fund Advisors) se è è proprio utile o no.

L’impatto delle elezioni presidenziali americane sul breve termine

I nostri lettori sono abituati a leggerlo: cercare di anticipare i mercati finanziari è un’attività non solo inutile, ma nociva! Se avete soldi da buttare, avanti: siete liberi di “scommettere”. Se volete investire, invece, serve fare in modo diverso e le elezioni americane non fanno eccezione.

Sono due i motivi per cui è del tutto improbabile che un investitore possa sistematicamente guadagnare dal prevedere che cosa succederà ai mercati azionari e obbligazionari dopo le elezioni americane.

Il primo è che i prezzi incorporano tutte le aspettative degli investitori, comprese quelle relative al vincitore delle elezioni presidenziali e all’impatto che avrà sui mercati, mentre il secondo è relativo al fatto che, sì, ci possono essere sorprese rispetto alle aspettative (come la recente Brexit, per certi versi), ma che anche in questi casi l’entità e la natura di queste “sorprese” non può essere conosciuta.

E’ quindi impossibile avere un metodo che sistematicamente ci faccia trarre profitto da questa attività di previsione che è, quindi, una pura scommessa.

Ci piace credere che sia diverso, ma qualche decina di anni di dati reali ci dimostra (per l’ennesima volta) che è così: non c’è nessuna sfera di cristallo che ci sia utile.

Il grafico seguente riporta la frequenza dei rendimenti mensili dell’indice Standard&Poors 500 (divisi in intervalli dell’ 1%) dal gennaio del 1926 al giugno 2016.

Ogni singola linea orizzontale rappresenta un mese, mentre le colonne verticali indicano quanti mesi hanno avuto il rendimento indicato sotto di esse.

Le linee rosse indicano i mesi in cui le elezioni americane sono state vinte dal candidato repubblicano, mentre quelle azzurre i mesi in cui gli USA hanno eletto un presidente del partito Democratico.

Come potete anche distinguere ad occhio, il grafico indica chiaramente che i mesi delle elezioni americane che hanno nominato un nuovo presidente hanno avuto rendimenti distribuiti in modo “normale”, indipendentemente dal fatto che abbia vinto un democratico o un repubblicano.

Quindi nel breve termine il rendimento è casuale, non è determinato dalla vittoria di un candidato nè dell’altro.

L’impatto delle elezioni presidenziali americane nel lungo termine

Ok, abbiamo visto che investire (anzi: scommettere) cercando di azzeccare il vincitore delle elezioni americane non serve a nulla nel breve termine.

Le previsioni sul nuovo presidente infatti spesso riguardano l’impatto che questo avrà sui mercati nel lungo periodo, cioè qual è il candidato che gli investitori gradiscono di più.

Il grafico successivo ci mostra, sempre dal 1926 al 2016, se e quanto sia cresciuto un dollaro investito lungo il mandato dei presidenti che si sono succeduti.

L’evidenza dei dati è anche in questo caso inconfutabile: i rendimenti degli investimenti sul periodo di un mandato presidenziale sono sostanzialmente gli stessi se il presidente è un Repubblicano o se è un Democratico.

Notiamo anche questo: il mercato azionario ha fornito rendimenti significativi indipendentemente da chi fosse il vincitore delle elezioni americane.

Elezioni: cosa ci insegnano per investire meglio

Il caso delle elezioni americane è una nuova dimostrazione di due punti fondamentali per i nostri investimenti.

Il primo è che le decisioni di investimento basate cercando di anticipare i risultati delle elezioni americane (o di qualsiasi altro evento) non comportano necessariamente rendimenti incrementali. Il gioco è a somma zero, insomma. Se non siete sempre (e dico sempre) fortunati, queste “puntate” vi faranno perdere molto. Facendo questa scelta Incorrete solo in un rischio maggiore.

Secondo punto: costruire bene il proprio portafoglio e investire sul lungo periodo fa ottenere ritorni migliori sui propri investimenti rispetto a cercare di anticipare l’andamento dei mercati.

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