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Millennials volete investire? Prendete esempio dalla Generazione Z!

I millennials sono la generazione più fiduciosa per quanto riguarda la gestione delle finanze personali. Tuttavia, questa cieca convinzione nei propri mezzi rischia di scontrarsi con una realtà totalmente diversa.

di Anna Schwarz - 26 Febbraio 2018 - 3'

I millennials sono la generazione più fiduciosa per quanto riguarda la gestione delle finanze personali. Tuttavia, questa cieca convinzione nei propri mezzi rischia di scontrarsi con una realtà totalmente diversa.

Secondo i dati di un recente sondaggio condotto negli Stati Uniti, i millennials mostrano opinioni piuttosto contraddittorie sulle banche, sugli investimenti e sulla gestione del credito.

Questa infografica riassume le evidenze del sondaggio.

Ecco alcune delle contraddizioni che emergono dall’indagine:

– L’87% si sente sicuro di investire, ma il 70% detiene ancora i propri risparmi e gli investimenti sul conto corrente.

– Il 65% crede che il futuro finanziario sarà migliore, ma il 52% non conosce il proprio score creditizio.

– Nonostante siano nativi digitali, solo il 40% smetterebbe di usare denaro contante se le carte potessero essere utilizzate per tutte le transazioni.

– Il 60% mostra sfiducia nei mercati finanziari e il 46% ritiene che investire sia troppo rischioso.

– Il 49% dei millennial è interessato al Fintech, ma allo stesso tempo il 64% afferma di preferire un confronto faccia a faccia con un consulente finanziario.

La Generazione Z cambia i confini della finanza

Segnali incoraggianti giungono non tanto dai millennials quanto dalla generazione immediatamente successiva, e cioè quella nata tra il 1997 e il 2010 che prende il nome di Generation Z o Centennials.

Secondo il ricercatore americano Jason Dorsey, la Generazione Z mostra un approccio differente alle finanze rispetto ai millennials.

“La Generazione Z ha osservato i millennials patire la disoccupazione, la stagnazione dei salari e la crescita dei debiti per gli studi. Ne hanno fatto tesoro e adesso stanno mettendo in atto apprezzabili sforzi per pensare al denaro in modo differente.”

Una delle ragioni principali è dovuta al fatto che i nati a cavallo del nuovo millennio non hanno subito nella loro vita professionale gli effetti dell’ultima crisi finanziaria.

Secondo un sondaggio condotto sugli adolescenti americani sotto i 20 anni, il 70% si è detto interessato ad accrescere la propria educazione finanziaria, il 95% ritiene necessario risparmiare denaro per le emergenze e l’80% possiede già un conto in banca.

Le evidenze dimostrano che la Generazione Z sarà ancor più disposta a risparmiare e investire utilizzando tecnologie a portata di click, come le nuove app che offrono salvadanai digitali a partire da 5 euro.

Non vi è dubbio che il Fintech stia avvicinando gli adolescenti alla finanza e abbattendo (finalmente) le barriere di un settore tradizionalmente confinato ai più grandi d’età.

C’è dunque ancora spazio per l’ottimismo negli anni a venire. Ai millennials basta solo prendere nota e imparare dai più piccoli.

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