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Rivoluzione MIFID 2: cosa cambia per gli investitori in 5 punti

Risparmiatore si chiede cos'è la Mifid 2

A partire dal 2007, la MIFID è stata la pietra angolare della regolamentazione UE dei mercati finanziari. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Scopriamo quali sono i cambiamenti più importanti portati dalla Mifid 2.

di Redazione - 13 Novembre 2017 - 5'

Entrata in vigore il 3 gennaio 2018, la MiFID 2 (o MiFID II) si propone come obiettivo quello di rivoluzionare il mondo dei servizi finanziari in tutta Europa.

Se non hai avuto tempo per spulciare tra le 148 pagine della “Direttiva sui Mercati degli Strumenti Finanziari”, non preoccuparti perché ti trovi nel posto giusto.

In questo articolo, apprenderai quali sono i cambiamenti più importanti della Mifid 2. Ed inoltre, scoprirai che impatto avrà la MIFID 2 per i piccoli risparmiatori e investitori come te.

Cos’è la MIFID 2?

A partire dal 2007, la MIFID è stata la pietra angolare della regolamentazione UE dei mercati finanziari. Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.

La crisi finanziaria e gli scandali bancari che hanno coinvolto migliaia di piccoli investitori, hanno reso indispensabile riesaminare le regole del gioco.

La Commissione europea ha così adottato una serie di nuove norme (MiFID 2 e MIFIR) che rivoluzionano il quadro dei servizi di investimento in Europa.

La MIFID 2 mira a conseguire due importanti obiettivi

  • Aumentare la tutela per gli investitori
  • Promuovere la trasparenza e l’efficienza sui mercati finanziari

Cosa cambierà con la MIFID 2?

La MIFID 2 tocca molti aspetti tra cui la consulenza, la vendita e le informazioni sui costi dei prodotti finanziari. Ecco i 5 punti chiave della direttiva MIFID 2 per gli investitori:

1) Fornire maggiore trasparenza sui prezzi e sui costi

La MIFID 2 comporterà una maggiore trasparenza sui costi e sui prezzi degli strumenti finanziari sia prima sia dopo la loro negoziazione. Per gli intermediari, vi è l’onere di rendere note queste informazioni al cliente almeno una volta all’anno.

2) Prevedere una categorizzazione dei clienti

Le norme MIFID 2 obbligano i fornitori di prodotti di investimento a categorizzare i clienti in investitori al dettaglio o investitori professionali. Questa targettizzazione è stata proposta per ai fini della divulgazione e segnalazione delle informazioni nonchè per l’idoneità all’investimento per certi tipi di prodotti.

3) Aumentare il monitoraggio sui prodotti di investimento venduti in Europa

La MIFID 2 attribuisce nuovi poteri ai regolatori nazionali per monitorare gli strumenti finanziari e i prodotti più strutturati che vengono distribuiti in Europa. Tra questi, vi è la possibilità di restringere o vietare la commercializzazione di prodotti che non rispondono a determinate caratteristiche di trasparenza.

4) Garantire la “Best Execution”

I fornitori di servizi finanziari devono garantire la best execution alla loro clientela, e cioè dimostrare che l’ordine di investimento venga fatto alle migliori condizioni di mercato.

5) Rafforzare la protezione degli investitori

Gli intermediari finanziari devono agire in conformità agli interessi dei loro clienti fornendo loro informazioni più dettagliate in merito ai prodotti e ai servizi offerti o venduti. I consulenti finanziari dovranno consigliare prodotti e servizi sulla base dell’esperienza, conoscenza, obiettivo e profilo di rischio/rendimento del cliente.

MIFID 2 e investitori retail: aumenta la trasparenza sui costi

Quanto paghiamo realmente per i prodotti di investimento che sottoscriviamo? La maggioranza degli investitori non saprebbe rispondere con esattezza a questa domanda.

Non vi è dubbio che la novità più grande della MIFID 2 riguarderà proprio la maggiore trasparenza sui costi e sui servizi di investimento.

D’ora in avanti, gli intermediari finanziari (banche, SGR, SIM,etc.) dovranno essere più chiari e trasparenti sulle spese e sulle commissioni pagate dai clienti. Almeno una volta all’anno, vi sarà l’obbligo di inviare al cliente informazioni dettagliate su tutti i costi e gli oneri relativi agli strumenti finanziari e ai servizi accessori (quali ad esempio la consulenza). Questo aiuterà l’investitore a comprendere più da vicino qual è l’impatto dei costi sui rendimenti degli investimenti.

Per i fondi comuni di investimento, ad esempio, dovrà essere fatta menzione dei costi di gestione, di consulenza e delle commissioni di entrata e di uscita del fondo. I consulenti finanziari, infine, dovranno comunicare al cliente se il servizio di consulenza è fornito su base indipendente o meno.

Cosa ne pensiamo della MIFID 2?

Una maggiore trasparenza sui mercati finanziari non può che essere di buon auspicio per l’universo dei piccoli risparmiatori e investitori.

Lo scopo principale della MIFID è senz’altro quello rendere meno onerosa la possibilità di valutare e scegliere i prodotti di investimento sulla base dei costi e della qualità dell’offerta. Tutto questo, favorirà nel tempo una sana e corretta competizione di mercato tra gli intermediari finanziari.

Concreti passi in avanti si sono già fatti verso questa direzione. L’esempio migliore è quello di Angel Costi, un servizio che permette di confrontare i costi e la qualità del servizio dei fondi d’investimento venduti in Italia.

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