Rimani sempre aggiornato

Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.

Informativa ai sensi dell'articolo 13 del D.lgs. 196/03

Seguici

Ci comportiamo da consumatori anche quando investiamo?

I benefici che vogliamo avere dai nostri investimenti potrebbero non essere molto differenti da quelli che comunemente ricerchiamo nella nostra esperienza da consumatori.

di Piero Cingari - 30 Giugno 2017 - 5'

Prova a chiedere ad un investitore quali benefici vorrebbe ottenere dai suoi investimenti e probabilmente ti risponderà subito: “Elevati rendimenti e rischi contenuti”. D’altro canto, e a patto che questo possa esistere, che cosa si potrebbe ricevere di meglio?

In realtà, i benefici che vogliamo ricevere dai nostri investimenti potrebbero non essere molto differenti da quelli che comunemente ricerchiamo nella nostra esperienza da consumatori.

Generalmente, i consumatori sono alla ricerca di tre tipi di benefici quando acquistano un bene o un servizio: utilitaristici, espressivi ed emozionali.

I benefici utilitaristici sono la risposta alla domanda, che cosa fa questo prodotto per me e per le mie tasche?

Ad esempio, i vantaggi utilitaristici di un’auto si riferiscono al risparmio di tempo impiegato per il trasporto da un luogo all’altro mentre quelli degli investimenti si riferiscono all’ aumento della nostra ricchezza finanziaria.

I benefici espressivi trasmettono, invece, a noi stessi e agli altri i nostri valori, i gusti e lo status.

Rispondono alla domanda, che cosa dice di me questo prodotto?

Così guidare un’auto elettrica comunica agli altri la nostra responsabilità ambientale, mentre possedere una signorile Bentley esprime la nostra appartenenza ad un determinato status sociale.

Lo stesso potrebbe dirsi per l’investitore che investe in fondi ambientali oppure in hedge fund.

I benefici emotivi sono infine la risposta alla domanda, come mi fa sentire questo prodotto?

Un’auto a zero emissioni e un fondo di investimento ambientale ci potrebbero fare sentire virtuosi, mentre una Bentley e un hedge fund ci farebbero sentire orgogliosi del loro possesso.

Investitori razionali o investitori normali?

Secondo quanto sostiene Statman (2014), gli investitori “razionali” sono diversi dagli investitori “normali” e tale differenza si manifesta proprio nella capacità di separare il ruolo di investitore da quello di consumatore.

All’ investitore “razionale” interessano esclusivamente i vantaggi economici del suo investimento.

Così, un investitore razionale, che si oppone alla violenza delle armi da fuoco, investirebbe comunque nei titoli dei produttori di armi se tali titoli aumentassero la sua ricchezza in misura maggiore rispetto agli altri.

L’investitore normale mostra invece una maggiore riluttanza ad allontanare le percezioni del consumatore dai suoi investimenti.

Così, un investitore socialmente responsabile detesterebbe investire in azioni di produttori di armi, o di alcolici e di giochi d’azzardo, anche se queste fossero in grado di fargli guadagnare di più. Tutto ciò si verifica perché i vantaggi espressivi ed emozionali che si ottengono dalla rinuncia a questo tipo di investimenti, oltrepassano il beneficio economico che l’investimento è in grado di offrire.

Gli investitori “normali” si dividono essenzialmente in due gruppi: i primi sono consapevoli del prezzo da pagare per le sensazioni di cui vanno alla ricerca, mentre i secondi ne sono del tutto ignari.

Grinblatt e Keloharju (2009) hanno scoperto che, in Finlandia, i guidatori aggressivi che accumulano più multe stradali sono maggiormente portati ad investire nel trading. Alcuni di loro lo fanno semplicemente perché mossi da un’eccessiva overconfidence, sia nelle loro abilità da trader sia in quelle da automobilisti. Altri, invece, pur essendo del tutto consapevoli dei rischi che si corrono nel trading e nella guida veloce, sono comunque disposti a pagare in più per questo. Barber e Odean (2000) hanno infatti dimostrato che i rendimenti di chi fa trading sono in media inferiori di quelli ottenuti dagli investitori che ne stanno alla larga.

Qual è il consiglio da dare agli investitori?

Abbiamo visto che la riluttanza nel separare il ruolo da consumatori da quello di investitori può notevolmente influenzare le nostre scelte di investimento.

Seguire le sensazioni che ricerchiamo nella nostra esperienza da consumatori possiede però un costo economico che rischia di allontanare eccessivamente i nostri obiettivi di risparmio a lungo termine. Per evitare questa possibilità, AcomeA SGR ha pensato ad una soluzione innovativa chiamata “Portafogli di investimento smart”.

Il valore aggiunto dei pacchetti smart, rispetto ad un consueto prodotto d’investimento, risiede proprio nell’utilizzo di optional automatici che permettono di mantenere la giusta rotta per raggiungere i tuoi obiettivi di risparmio eliminando gli errori comportamentali più ricorrenti.

Rimani sempre aggiornato

Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.

Informativa ai sensi dell'articolo 13 del D.lgs. 196/03