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Quanto spesso bisognerebbe controllare i nostri investimenti?

Controllare assiduamente i nostri investimenti è un azzardo non solo per il nostro benessere psicologico ma anche per quello finanziario. Scopriamo perchè...

di Una finestra sul mondo - 6 Luglio 2017 - 4'

Controllare assiduamente i nostri investimenti è un azzardo non solo per il nostro benessere psicologico ma anche per quello finanziario. A sostenerlo è una ricerca di Betterment secondo la quale coloro che controllano frequentemente il valore dei loro portafoglio, e agiscono di conseguenza, tendono ad ottenere performance più basse rispetto a quelli che lo fanno meno di frequente.

La ragione è molto semplice: nel singolo giorno, esiste praticamente il 50% di probabilità che il mercato possa salire o scendere. Da quando esiste l’indice S&P 500, infatti, nel 46,7% dei casi i rendimenti giornalieri hanno chiuso con il segno meno davanti.

Poiché gli individui attribuiscono generalmente un maggior peso alle perdite rispetto ai guadagni, in media coloro che controllano il portafoglio ogni giorno provano un sentimento di dolore e paura.

La prima reazione che ci passa per la mente è proprio quella di fuggire cercando di cambiare l’assetto dei nostri investimenti. In realtà, stiamo esattemente commettendo l’errore più grave per un investitore, e cioè movimentare il nostro portafoglio facendoci prendere dall’emotività.

Questo ci porta a vendere nei momenti in cui non si dovrebbe e a comprare solo quando i prezzi si trovano già sui livelli massimi.

Il caso del Magellan fund di Peter Lynch

Tra il 1977 e il 1990, il “Magellan Fund” gestito da Peter Lynch riuscì ad ottenere un rendimento medio annuo del 29,7%, battendo lo S&P 500 per ben 11 volte su 13. La fama del fondo era ormai ben nota a tutti gli investitori americani a tal punto che il suo gestore, Peter Lynch, era stato definito dal Wall Street Journal come “un genio” e “un mago degli investimenti”.

Tuttavia, nonostante la rimarcabile perfomance del fondo, l’investitore medio avrebbe mancato più della metà dei guadagni del fondo registrando un rendimento addirittura inferiore rispetto a quello del mercato di riferimento.

Quest’evento ci deve far riflettere: anche se avesse investito nel miglior fondo della storia, l’investitore medio sarebbe stato fortemente danneggiato dagli effetti negativi dell’emotività e del market timing.

Gli investitori tendono infatti a scappare durante i periodi nei quali le perfomance del fondo sono basse e corrono ad investire soltanto dopo i periodi di maggior successo.

Tale comportamento, che colpisce la grande maggioranza degli investitori, è uno dei motivi principali per cui l’investitore medio non riesce ad ottenere gli stessi rendimenti del fondo in cui investe.

Morale della favola, controllando il nostro portafoglio d’investimenti troppo frequentemente avremo una maggiore probabilità di visualizzare una perdita e questo può condurci ad assumere scelte d’investimento errate. Mantenere un approccio di lungo termine è l’ingrediente che serve all’investitore per mantenere la giusta rotta per raggiungere i suoi obiettivi di risparmio.

Per favorire questo processo, AcomeA SGR ha pensato ad una soluzione innovativa chiamata “Portafogli di investimento smart e adatta a chi vuole investire per obiettivi.

La novità dei pacchetti, rispetto ad un consueto fondo d’investimento, è data dall’utilizzo di optional automatici che consentono di limitare gli errori dettati dall’emotività.

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