Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.
Nonostante il Carnevale sia passato da qualche settimana, si continuano a vedere in giro delle maschere che rischiano di generare confusione e prendersi ulteriormente gioco dei piccoli investitori.
L’attuale contesto, caratterizzato da bassi rendimenti obbligazionari, elevata volatilità sui mercati e incertezza legata ai rischi geopolitici, è terreno fertile per creare prodotti che possono trarre in inganno gli investitori.
Settimana di pausa per i prezzi del petrolio in caduta libera da mesi a causa dell'eccesso di produzione, grazie all'accordo tra Russia e Arabia Saudita. Ma si tratta veramente di un'inversione di tendenza?
Sono giorni negativi per i mercati con il crollo degli indici azionari in tutto il mondo; giorni in cui i risparmiatori brancolano nel buio. Prima di farsi prendere dal panico però, e lasciare spazio a scenari apocalittici, vediamo quali possono essere i consigli per affrontare la situazione.
Dieci anni fa “il mattone” rappresentava l’investimento preferito dal 70% degli italiani, mentre oggi la percentuale è scesa sino al 29%.
Nonostante ciò, secondo l’Abi, nei primi 11 mesi del 2015, l’ammontare delle erogazioni dei nuovi mutui ha registrato un +97,4%.
Ripresa o falso segnale?
Ieri in rete è stato condiviso un post dove si mostrava un’Italia tornata alla Lira e tra gli Emerging Markets (i Paesi emergenti). Se dal punto di vista socio-economico, non possiamo essere annoverati tra i Paesi emergenti, purtroppo per quanto riguarda l’educazione finanziaria siamo molto più simili a un Paese emergente che a un paese avanzato.
Da quest’anno, e ancor di più dall’inizio del 2016, cambia a livello europeo la procedura con cui sono gestite le crisi bancarie. Se un tempo lo Stato, e quindi tutti i contribuenti, si faceva in qualche modo carico delle perdite degli istituti di credito, oggi è stato sancito il criterio per cui i creditori della banca devono essere coinvolti nel salvataggio prima di poter ricorrere a qualsiasi altra forma di finanziamento esterno.
Nei giorni scorsi è stata disposta la soluzione alla crisi di quattro banche italiane, che si trovavano sotto il controllo di Banca d’Italia. Vediamo brevemente cosa prevede il salvataggio, interessante perché avviene sotto la nuova direttiva europea circa la risoluzione delle crisi bancarie. Due riflessioni sull’accaduto riguardano poi il non coinvolgimento (forse) dei contribuenti e le lezioni che si possono trarre da quei risparmiatori che sono rimasti scottati nell’operazione di salvataggio.
Nulla di nuovo sul fronte del risparmio gestito italiano. Purtroppo. La classifica dei fondi comuni più venduti in Italia nei primi 9 mesi dell’anno conferma le peggiori dinamiche che osserviamo da diversi mesi. In cima alla graduatoria troviamo infatti quasi solo fondi a cedola con la finestra di collocamento.
Pochi pensatori hanno avuto sul mercato finanziario un impatto così travolgente e allo stesso tempo effimero come Nassim Nicholas Taleb.
Spesso restare investiti quando i mercati scendono sembra difficile e l’ultima cosa che si farebbe è continuare a investire. Eppure questa potrebbe essere la strategia di investimento migliore nel lungo termine.