Rimani sempre aggiornato

Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.

Informativa ai sensi dell'articolo 13 del D.lgs. 196/03

Seguici

Tassi ai minimi da 5000 anni! Perché viviamo oggi in un mondo di tassi di interesse a 0?

I tassi di interesse nel mondo si trovano ai minimi storici. Cosa ci ha portato fin qui?

di Piero Cingari - 22 Novembre 2019 - 3'

I tassi di interesse sono mai stati così bassi nella storia? A questa domanda ha provato a rispondere recentemente la Banca d’Inghilterra esaminando i più antichi indicatori affidabili, risalenti al 3000 a.C. La sua conclusione? Oggi, il livello dei tassi di interesse nel mondo è il più basso negli ultimi 5000 anni.

A riprodurre questo concetto è stato Michael Hartnett, Bank of America Lynch, con un grafico mostra il livello medio di tassi di interesse a partire da 5000 anni fa.

Come si può ben vedere, la situazione in cui ci troviamo oggi è assolutamente singolare. L’ultima volta che i tassi di interesse erano giunti ad un livello così basso, è stato dopo la crisi del 1929 scoppiata negli Stati Uniti.

Record di tassi di interesse bassi: ma perché ci troviamo qui?

Ci sono differenti ragioni che spiegano perché oggi viviamo in un ambiente di tassi di interesse ai minimi storici.

In primo luogo, la necessità di sostenere la ripresa economica dopo la crisi finanziaria globale ha portato le principali banche centrali mondiali ad espandere la liquidità nel sistema finanziario.

A partire dal fallimento di Lehman Brothers nel settembre 2009, si è visto un intervento sincronizzato e senza precedenti da parte delle banche centrali. Si contano oltre 700 decisioni di riduzione dei tassi di interesse e circa 18 trilioni di dollari di attività finanziarie acquistate da Federal Reserve, BCE, Bank of Japan e Bank of England.

Tuttavia, nonostante il supporto monetario, la crescita economica nel mondo è oggi più bassa rispetto alla sua media storica. Perché una politica monetaria così espansiva è stata al contempo così inefficace nel generare una ripresa economica ampia e sostenuta?

Ci sono altri fattori secolari, e cioè le cosiddette “4D” deflazionistiche, che giocano un ruolo chiave nel continuare mantenere così basso il livello dei tassi di interesse.

  1. Debito: i livelli dell’indebitamento mondiale rimangono molto elevati. Secondo la BIS, l’ammontare di debito privato e pubblico nei paesi avanzati ha raggiunto il 270% del PIL. Nei primi anni del 2000 il debito globale si attestava all’incirca al 200%.
  2. Deleverage del settore bancario: dopo la crisi finanziaria le banche hanno ridotto l’erogazione di crediti all’economia reale ed è venuto meno l’effetto moltiplicatore del credito alla crescita.
  3. Demografia: la popolazione mondiale cresce meno e invecchia sempre di più. La popolazione globale cresce al ritmo più lento che mai dal 1950. Nel frattempo, le speranza di vita aumenta sempre di più. Una popolazione più anziana è più propensa a risparmiare che a investire, e questo genera un pressioni deflazionistiche.
  4. Disruption technologica: l’effetto Amazon-Google-Uber, iniziato con l’accelerazione della globalizzazione, ha portato la produzione online molto più economica e ridotto il potere del lavoro organizzato nelle economie avanzate.

Rimani sempre aggiornato

Per te, ogni due settimane, una selezione dei migliori articoli del blog.

Informativa ai sensi dell'articolo 13 del D.lgs. 196/03