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Come Scegliere il Miglior Piano Individuale di Risparmio (Pir)?

Scegliere il miglior piano individuale di risparmio (Pir) è uno dei desideri più ambiti tra gli investitori italiani. Ad oggi, sul mercato esistono 37 società di gestione del risparmio che offrono 64 fondi Pir. Scopriamo insieme quali sono i migliori!

di Elisabetta Villa - 8 Marzo 2018 - 6'

Scegliere il miglior piano individuale di risparmio (Pir) è uno dei desideri più ambiti dagli investitori italiani. Del resto, come si fa a rimanere indifferenti di fronte ai vantaggi offerti dai Pir?

  • Zero imposte sui rendimenti realizzati

Si azzera l’aliquota del 26% (o del 12,5% per i titoli di Stato) sul capital gain del tuo investimento.

  • Zero imposte di successione

Se mai dovessi passare a miglior vita (tocca ferro!), i tuoi eredi non avrebbero alcun onere fiscale.

Per godere dei suddetti benefici fiscali dei Pir, basta detenere l’investimento per almeno 5 anni. Un periodo di tempo assolutamente ragionevole per un investimento e utile per educare l’investitore a ragionare con un orizzonte di medio-lungo termine.

Piani individuali di risparmio: cosa sono e dove investono?

Se conosci il nostro blog, avrai sicuramente sentito parlare dei Piani individuali di risparmio. Altrimenti, non preoccuparti, ti riassumiamo in breve le caratteristiche di un Pir:

Introdotti nel 2017, i Pir sono veicoli di investimento che hanno l’obiettivo di sostenere l’economia italiana. È previsto, infatti, un vincolo di investimento del 70% del patrimonio in strumenti finanziari emessi da società italiane. Inoltre, di questo 70%, almeno il 30% deve essere destinato alle piccole e medie imprese (Pmi).

Un esempio può chiarirti meglio le idee.

Supponiamo che tu decida di investire 1.000 euro in un Pir: 700 euro verranno investiti in azioni o obbligazioni di società italiane e, di questi, almeno 210 in società a piccola e media capitalizzazione. I restanti 300 euro possono essere destinati a qualsiasi altro strumento finanziario (anche depositi bancari).

Un ultimo vincolo riguarda la somma investibile nei Piani Individuali di risparmio: massimo 30mila euro all’anno e non più di 150mila nell’arco della vita.

Come investire in Pir?

Per investire in piani individuali di risparmio è possibile affidarsi a professionisti della gestione del risparmio che offrono fondi comuni di investimento.

Un fondo che consente di investire in Pir è un portafoglio diversificato, esattamente come l’esempio precedente, che può essere sottoscritto da piccoli e grandi investitori.

Ad oggi, sul mercato esistono 37 società di gestione del risparmio che offrono 64 fondi Pir. Di questi, 27 sono azionari, 24 bilanciati, 3 obbligazionari e 10 flessibili (Fonte Assogestioni).

Quali sono i migliori fondi Pir?

Per rispondere a questa domanda, abbiamo messo a confronto i Pir offerti dalle società di gestione del risparmio in Italia.

In particolare, abbiamo analizzato costi e performance dei fondi azionari Pir di diritto italiano.

Aspetta però. So già cosa ti sta passando per la mente… “Tagliamo la testa al toro e vediamo qual è il Pir con i migliori rendimenti passati”. Attenzione, questo è un errore che ti potrebbe costare caro e ti spieghiamo subito perché.

La scelta di investire che si basa esclusivamente sui rendimenti passati di uno strumento finanziario lascia un po’ il tempo che trova, soprattutto quando si tratta di un prodotto con una storia molto breve, come quella dei Pir.

Un fondo Pir, infatti, può aver fatto molto bene (o male) nell’ultimo periodo, ma questo fornisce poche informazioni (e nessuna garanzia) su cosa avverrà in futuro.

È un po’ come guidare la macchina guardando solo dallo specchietto retrovisore: non saprai mai quali ostacoli potrai incontrare strada facendo.

I costi, e non le performance, sono l’unica cosa certa negli investimenti.

Per questo abbiamo focalizziamo allora l’attenzione sulle spese correnti, e cioè le spese sostenute annualmente dal sottoscrittore del fondo.

A conquistare la vetta di Pir meno costoso sul mercato è il fondo AcomeA Italia P2 (ISIN: IT0005251357), che mostra spese correnti dello 0,91% ed è sottoscrivibile direttamente online a partire da 100 euro.

A seguire ci sono Zenit Pianeta Italia W (ISIN: IT0005240236) con spese correnti pari all’1,3%, e poi Zenit Pianeta Italia E (ISIN: IT0005240210) 1,8%, quest’ultimo sottoscrivibile presso i collocatori.

Maglia nera per Amundi Sviluppo Italia B Accumulation EUR (ISIN: IT0005245268) con spese correnti pari a 2,15%, preceduto da Anima Iniziativa Italia AP (ISIN: IT0005246647) le cui spese correnti ammontano a 2,09%.

Ecco la tabella dei fondi Pir azionari di diritto italiano, ordinati in base alle spese correnti.

Quale Pir scegliere?

La nostra opinione sui piani individuali di risparmio è senz’altro positiva.

Canalizzare i risparmi degli italiani verso l’economia reale permette alle piccole e medie imprese nostrane di ridurre la loro dipendenza dalle banche.

Al tempo stesso, i Pir offrono una ghiotta opportunità per gli investitori grazie ai benefici fiscali che nel tempo possono dare un contributo enorme ai tuoi risparmi.

Se vuoi approfondire ancor di più questo argomento, ti consigliamo di scaricare gratuitamente un manuale che ti spiegherà passo dopo passo come non pagare le tasse sul tuo investimento.

Manuale Pir

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