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Dopo oltre 10 anni di ininterrotta crescita del mercato azionario in tutti i Paesi, le prime sirene iniziano a squillare all’orizzonte.
Infatti, sono sempre di più gli investitori che si domandano: “Conviene ancora investire sulle azioni? Cosa devo fare se i mercati scendono? Vale la pena continuare a puntare sull’Italia?”
Per rispondere a questa domanda, occorre innanzitutto fare una premessa e chiarire bene il concetto di investimento azionario.
Negli ultimi 150 anni, gli investitori azionari sono stati ripagati da un rendimento annuo medio del 7%.
Nessun’altro tipo di investimento, che si tratti di obbligazioni, denaro, oro, materie prime o immobili, è stato in grado di offrire simili guadagni. Come dimostra questo studio.
Certo, nella vita nessun guadagno è conseguibile senza un’opportuna dose di rischio. “I pasti gratis non esistono”, d’altronde.
Il rischio degli investimenti azionari è espresso dalla volatilità, cioè dalle oscillazioni dei prezzi delle azioni rispetto alla loro media. E i momenti che mettono a dura prova la resistenza emotiva degli investitori sono i cosiddetti crolli azionari.
Ma i crolli azionari, anche dell’ordine del 20% in un anno, si verificano con una certa ricorrenza e sono del tutto fisiologici.
Ad esempio, negli ultimi 115 anni, per 34 volte (il 30% dei casi) l’indice azionario americano principale è sceso più del 20%.
Questo fa assolutamente parte del gioco.
Tuttavia, in pochi comprendono che vendere quando i mercati sono già scesi non fa altro che certificare le perdite di un investimento.
Se hai comprato quando il mercato era 100 e oggi vendi a 80, sei sicuro di registrare una perdita del 20%.
Ma il modo per reagire e provare a cambiare rotta esiste.
Se si investe man mano che i mercati azionari scendono, l’acquisto viene fatto a prezzi più bassi e vantaggiosi (un po’ come gli affari che si fanno quando la merce è in sconto).
È bene però chiarire un punto fondamentale. Nessuno possiede la bacchetta magica e può sapere con certezza quando i mercati scenderanno o saliranno.
Ma nel momento in cui i mercati torneranno a salire (ricorda che le azioni sono state l’investimento più redditizio della storia) il denaro che hai investito mentre i prezzi scendevano possiede una maggiore potenzialità di generare rendimenti.
Un investimento azionario deve poi necessariamente assumere un orizzonte di lungo termine. Da un anno all’altro, le azioni sono soggette a brusche oscillazioni. Soltanto mantenendo l’investimento nel tempo è possibile limitare gli effetti della volatilità e aumentare sensibilmente le probabilità di guadagno.
A novembre 2018, il mercato azionario italiano ha perso circa il 20% da inizio anno. Ad intimorire gli investitori sono le vicende legate allo spread e al debito pubblico, che hanno avuto un forte eco mediatico.
Dal canto loro, gli stessi media non dicono che oggi il mercato azionario italiano è uno dei più “convenienti” a livello mondiale.
A dimostrarlo è un istituto di ricerca finanziaria tedesco, Star Capital AG, che utilizza sofisticate metriche valutative per esaminare i mercati azionari globali.
Infatti, come si vede in questo grafico sulle valutazioni azionarie, l’Italia occupa il quadrante dei mercati globali più attrattivi.
Dunque, se abbiamo capito bene la lezione, questo potrebbe essere un momento opportuno per iniziare ad investire sulle azioni italiane.
Mentre, per chi l’ha già fatto in passato, potrebbe essere l’ora di aumentare progressivamente la posizione visto che il mercato italiano si trova a “sconto”.
Questa idea è stata condivisa anche da Alberto Foà, voce storica del risparmio gestito italiano, che durante un’intervista su Funds People ha detto: “Normalmente conviene investire coi prezzi bassi solo che questo principio di buon senso spesso non si applica in finanza”
Infine, ricordiamo che investire oggi sul mercato azionario italiano è ancora più conveniente grazie ai Piani Individuali di Risparmio (PIR).
I PIR sono l’unico prodotto finanziario disponibile sul mercato che consente di non pagare le tasse sui rendimenti realizzati e l’imposta di successione.
Scopri ora quali sono i piani individuali di risparmio a costi più bassi nelle rispettive categorie.
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