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Le banche tedesche riaprono il dibattito sulle commissioni sui depositi

Dal prossimo mese alcune banche tedesche faranno pagare una “commissione di custodia” dello 0,4% sui depositi dei clienti superiori a 100.000 euro. Questa è la risposta alla politica dei tassi negativi applicati dalla BCE sui depositi delle banche dell'eurozona presso i rispettivi istituti centrali nazionali.

di Una finestra sul mondo - 23 Agosto 2016 - 6'

Banche e clienti sono vittime della “trappola della liquidità”. Da un lato per i clienti non è conveniente tenere i risparmi sul conto corrente a causa dei rendimenti estremamente bassi, mentre le banche devono affrontare le conseguenze del quantitative easing della BCE e dei tassi negativi applicati sui depositi overnight presso i rispettivi istituti centrali nazionali. Infatti, per dare una spinta all’economia dell’eurozona, la BCE ha abbassato i tassi di interesse a livelli minimi e da marzo ha imposto un tasso dello 0,4% sui depositi delle banche dell’eurozona parcheggiati presso i rispettivi istituti centrali nazionali. Questa politica dei tassi negativi ha colpito specialmente il sistema bancario tedesco i cui guadagni derivavano principalmente dalle entrate dei tassi di interessi sui depositi presso gli istituti centrali nazionali. Le banche tedesche hanno reagito prima aumentando le commissioni ai clienti definitivi, poi hanno adottato azioni più radicali. Infatti, sull’impronta di altre banche nazionali, da settembre verrà applicato ai correntisti con depositi a vista superiori ai 100.000 euro lo 0,4% pari al tasso negativo che le banche europee devono pagare sui depositi overnight presso gli istituti centrali nazionali. A tale proposito riportiamo di seguito un articolo tradotto dal Financial Times.

La manovra delle banche cooperative potrebbe aiutare a mitigare la pressione sui margini del sistema bancario tedesco. Nel 2014, Skatbank, una piccola banca cooperativa nella provincia della Turingia, ha creato ripercussioni sul sistema finanziario tedesco dicendo che avrebbe fatto pagare, invece che pagare, gli interessi sui grandi depositi detenuti dai suoi clienti privati. Allora, nessuno seguì il suo esempio. Ma a partire dal prossimo settembre, Skatbank avrà compagnia. La scorsa settimana, la banca Raiffeisen, localizzata in un piccolo comune benestante a circa 50km a sud di Monaco di Baviera, ha dichiarato che dal prossimo mese farà pagare una “commissione di custodia” dello 0,4% sui depositi dei clienti superiori a 100.000 euro. Come Skatbank, anche questa è una piccola banca cooperativa tedesca. Ma la sua mossa ha riaperto il dibattito sul fatto che – con la Banca Centrale Europea che fa pagare alle banche una commissione dello 0,4% sui depositi in eccesso che parcheggiano presso le rispettive banche centrali nazionali – anche le banche tedesche dovrebbero iniziare a fare lo stesso.

La manovra intrapresa dalla BCE si applica a tutte le banche dell’eurozona. Ma le banche tedesche sono state quelle maggiormente colpite, in quanto molte di loro non sono in grado di convertire in prestiti gli eccessi sui depositi. Gli analisti di Deutsche Bank hanno stimato che questa manovra dovrebbe costare al sistema bancario tedesco 787 milioni di euro quest’anno, cifra maggiore di qualsiasi altra nazione dell’eurozona. In risposta a questa pressione, molte banche tedesche hanno iniziato a passare i costi della BCE ai clienti istituzionali e alle aziende. Ad esempio quelle che hanno la capacità di concedere molti prestiti. E alcune, come Commerzbank, hanno preso in considerazione alternative ancor più radicali, come accumulare cash, piuttosto che parcheggiare i depositi in eccesso presso la banca centrale. Ma le banche coinvolte dicono che fino ad ora si sono astenute dal far pagare commissioni ai clienti sui loro depositi per due ragioni: primo, temono di essere colpite dallo stigma di essere una delle prime banche a “punire” i risparmiatori in uno stato dove il risparmio è premiato, secondo, temono che questa manovra possa spingere i clienti a fare prelievi di massa dai loro conti correnti.

Alcuni ritengono che questa logica regga ancora. Michael Kammer, capo dell’associazione delle banche tedesche, la scorsa settimana ha dichiarato che non pensa che la mossa della banca Raiffeisen implicherà che in Germania “i clienti privati dovranno pagare per i loro depositi”, vista la competitività del mercato locale. Altri, nonostante ciò, pensano che la bomba stia per esplodere. “Ci siamo sempre chiesti chi avrebbe fatto la prima mossa, a questo punto mi aspetto che anche gli altri facciano lo stesso”, ha detto Martin Hellmich, professore alla scuola di finanza e management di Francoforte. “Data la pressione sui guadagni, è ovvio che le banche si comportino così.” Il professor Hellmich ha detto che non si aspetta che tutti i clienti siano colpiti. Si aspetta invece che inizialmente le banche si focalizzino sui clienti con i conti correnti più grandi, come hanno fatto Skatbank e Raiffeisenbank. “Penso che in futuro vedremo i depositi oltre ai 100.000 euro e depositi al di sotto di 100.000 euro trattati differentemente”, ha detto. Neil Smith, analista presso Bankhaus Lampe di Düsseldorf, sostiene che questa manovra potrebbe aiutare a mitigare la pressione sui margini delle banche tedesche, che, soffrendo a causa dei bassi tassi di interesse, fanno fatica a digerire un cocktail di eccesso di capacità, regolamenti stringenti e costi della digitalizzazione. “Alcune banche hanno aumentato gli interessi applicati sui prestiti, se dovessero essere in grado anche di applicare una commissione sui depositi, allora questo mostrerebbe che questa pratica, che molte persone non ritenevano possibile, in Germania sta prendendo piede” ha detto.” Questo sarebbe un segnale piuttosto positivo per il sistema.”

Altri pensano che sia necessaria un’azione ancora più radicale se gli interessi dovessero rimanere bassi a lungo. “Anche se gli interessi negativi dovessero scomparire domani, il modello bancario tedesco comunque non sarebbe sostenibile,” ha detto il Professor Hellminch.” La domanda e il comportamento dei consumatori stanno cambiando così tanto che le banche tedesche dovranno ripensare completamente a quali servizi offrire in futuro, come e dove.” Il sistema bancario tedesco dei “tre pilastri” – composto da un mix di piccoli risparmiatori, banche cooperative e banche commerciali più grandi che rende la nazione con il mercato bancario più frammentato nell’eurozona – potrebbe necessitare di cambiamenti strutturali, secondo Hans-Walter Peters, partner di Berenberg e presidente dell’associazione delle banche tedesche. “Il modello bancario tedesco ha un grande vantaggio. E’ in grado di rispondere ai bisogni di aziende di dimensioni diverse,” ha detto questa settimana Frankfurter Allgemeine Zeitung .” Ma noi non saremo in grado di mantenere il modello tedesco così com’è. Ci sarà un consolidamento.”

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