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Come investire i risparmi: le cose da sapere

Investire i risparmi sembra a molti un’impresa difficile. Un po’ perché si fa spesso fatica a mettere da parte qualche risparmio e un po’ perché, anche una volta accumulato un gruzzolo sul conto corrente, la scelta sul come investire questi risparmi scoraggia i più, che preferiscono lasciarli dove sono.

di Anna Schwarz - 30 Giugno 2015 - 5'

Investire i risparmi sembra a molti un’impresa difficile. Un po’ perché si fa spesso fatica a mettere da parte qualche risparmio e un po’ perché, anche una volta accumulato un gruzzolo sul conto corrente, la scelta sul come investire questi risparmi scoraggia i più, che preferiscono lasciarli dove sono.
Partiamo da un presupposto: investire i risparmi, per quanto pochi, è un’ottima abitudine. Ciò permette innanzitutto di non perdere potere d’acquisto, di acquistare quindi in futuro almeno la stessa quantità di beni e servizi di quanto potremmo fare oggi con i nostri risparmi, cosa che non avviene lasciando i soldi sul conto corrente per effetto dell’inflazione. Nel tempo inoltre l’investimento produce redditi che affiancano lo stipendio o la pensione, permettono di sostenere spese importanti quali l’acquisto di una casa o l’istruzione di un figlio o semplicemente di affrontare con maggior sicurezza l’incertezza del futuro. Troppo spesso però si commettono degli errori nella gestione dei propri soldi, perché si cade vittima di qualche prodotto di investimento improbabile o costoso o della propria emotività. Ecco alcune semplici cose da tenere a mente quando si decide come investire i risparmi:

1. Porsi un obiettivo di rendimento

Una caratteristica fondamentale che dobbiamo richiedere a un investimento è quella di avere un rendimento atteso minimo, al netto della tassazione e dell’inflazione, positivo. Questo sembra un requisito scontato che viene però spesso dimenticato, come dimostra la spasmodica ricerca di investimenti “sicuri” ad ogni costo. Questi prodotti, come buoni fruttiferi postali o conti deposito, offrono spesso rendimenti netti inferiori all’inflazione, a meno di non vincolare i capitali per diversi anni.

2. Occhio ai costi

I costi sono l’unica componente certa del risultato di un investimento e soprattutto nel lungo periodo il loro impatto sulla performance è rilevante. È bene quindi accertarsi di quanto si stia pagando e per quale prodotto e servizio. Scegliendo di investire in un fondo o in una polizza è bene chiedersi se non ci siano sul mercato strumenti che offrono lo stesso servizio ma a costi inferiori, e quindi con un risultato migliore.

3. Diversificare

Per quanto si possa credere fermamente nella validità di una scelta di investimento, nessuno sa con certezza come evolveranno i prezzi degli strumenti finanziari. La teoria, oltre che il buon senso, suggeriscono quindi di non concentrare tutto il rischio in un unico investimento, ma invece di diversificare su un certo numero di titoli diversi e su tipi di titoli diversi (azioni e obbligazioni con scadenze diverse). Se si dispone di grossi capitali è possibile costruirsi in autonomia un portafoglio di investimenti ben diversificato; in caso contrario è conveniente scegliere un fondo comune o un ETF, prodotti diversificati accessibili a chiunque.

4. Investire pian piano

Investire gradualmente è un’ottima abitudine per vari motivi: si entra sui mercati in momenti diversi, abbassando la volatilità dell’investimento, si sfruttano gli interessi composti sul patrimonio già versato e ci si ritrova nel tempo con un capitale che, probabilmente, altrimenti sarebbe stato speso.

5. Evitare la trappola del trading

Se l’obiettivo dell’investimento è quello di cercare emozioni forti, con la consapevolezza che il risultato poterebbe essere molto positivo come molto negativo, allora il trading può essere un’opzione. Se invece si vogliono investire i risparmi per raggiungere un obiettivo nel medio periodo, il consiglio è quello di non credere ai miraggi di ricchezza facile troppo spesso reclamizzati dalle piattaforme di trading online.

6. Non seguire i media

Uno degli errori che si compiono più spesso nel gestire i propri investimenti è quello di agire sulla spinta di notizie sentite in televisione o di titoli sui giornali. Questa strategia si rivela perdente molto frequentemente perché le notizie riguardano evidentemente fatti già avvenuti, il cui impatto, se c’è stato, è già incorporato nei prezzi dei mercati. La notizia di un crollo sui mercati emergenti (o di una crisi in Grecia) spinge molti a uscire da quei mercati; al contrario l’evento potrebbe costituire un’opportunità di acquisto conveniente.

7. Non farsi guidare dall’emotività

Un altro rischio che si corre spesso è quello di focalizzarsi sul risultato di breve e brevissimo periodo dell’investimento: il risultato è che si rischia di vendere quando i prezzi sono scesi e di acquistare invece i titoli che sono sui massimi.

8. Investire in strumenti liquidabili

I migliori risultati da un investimento si ottengono nel medio / lungo periodo. È possibile però che ad un certo punto, per un qualsiasi motivo imprevisto, si abbia bisogno del capitale investito. Per questa ragione conviene valutare attentamente la liquidabilità di un investimento, ossia la possibilità di venderlo agevolmente in tempi brevi e a prezzi non svantaggiosi. Questo aspetto rappresenta una delle criticità principali degli investimenti immobiliari o in titoli poco diffusi.

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