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Lavoro dolce lavoro

Ogni mattina un italiano si sveglia e sa che dovrà andare a lavorare. Il posto di lavoro è una dimensione a cui dedichiamo un’enorme quantità di tempo e attenzioni, e la qualità del lavoro ha dunque un ruolo centrale nel determinare il benessere di un individuo.

di Lorenzo Saggiorato - 9 Settembre 2014 - 4'

Ogni mattina un italiano si sveglia e sa che dovrà andare a lavorare. Il posto di lavoro è una dimensione a cui dedichiamo un’enorme quantità di tempo e attenzioni, e la qualità del lavoro ha dunque un ruolo centrale nel determinare il benessere di un individuo. Cosa determina la soddisfazione per il proprio lavoro? Chi è più svantaggiato?

La crisi economica ha portato una dura contrazione del numero di posti di lavoro e dunque molta dell’attenzione dei commentatori si è orientata al problema della crescente disoccupazione, soprattutto giovanile, e dell’accesso al mondo del lavoro, alla quantità di lavoro insomma. Meno esplorato è stato invece l’aspetto della qualità del lavoro. Questa dimensione è tuttavia di estrema importanza, ovviamente per il singolo lavoratore, ma anche per i diversi effetti che ha sul sistema economico.

La qualità del lavoro è per sua natura un aspetto estremamente soggettivo, tuttavia una recente pubblicazione dell’OCSE ha evidenziato alcune variabili che si sono dimostrate rilevanti nel determinare la soddisfazione sul lavoro. Queste sono:

Lo stipendio, sia il suo livello sia la sua distribuzione. È ovviamente importante l’entità del reddito in quanto prima determinate dello standard di vita del lavoratore e della sua famiglia, ma risulta avere anche un ruolo centrale la distribuzione dei redditi. Gli individui tendono infatti a preferire una bassa disuguaglianza dei redditi.

La sicurezza del lavoro. Questa dimensione considera il rischio di rimanere disoccupati e la durata attesa della situazione di disoccupazione e i sussidi di disoccupazione esistenti. Il rischio di rimanere senza lavoro è quindi compensato in ambiti in cui si ritiene di poter trovare una nuova occupazione in tempi brevi e se esistono sussidi di disoccupazione significativi.

L’ambiente di lavoro. Questo indicatore racchiude una serie di aspetti più difficilmente quantificabili ma cruciali quali il tipo e l’intensità del lavoro svolto, l’organizzazione del lavoro e l’atmosfera. La qualità del lavoro aumenta se si opera in autonomia, se ci sono opportunità di crescita e apprendimento, se si lavora su obiettivi e si ricevono feedback costruttivi. Anche le relazioni con i colleghi sono determinanti.

L’essere felici del proprio lavoro è per ognuno di noi una fonte primaria di soddisfazione nella vita. Anche a livello aggregato ci sono tuttavia buone ragioni per sostenere un’occupazione di qualità: un lavoratore soddisfatto risulta essere più in salute, con minori costi sul sistema sanitario, meno assente sul lavoro e più produttivo.

La soddisfazione e l’insoddisfazione sul lavoro non sono ugualmente distribuite tra la popolazione. Dalla ricerca dell’OCSE emerge che esistono gruppi sociali che sono particolarmente svantaggiati non solo in termini di accesso al mondo del lavoro ma anche per quanto riguarda la qualità dello stesso, quali i giovani e gli individui con un basso livello di istruzione. Esiste anche un differenziale tra uomini e donne in termini retributivi ma non si riscontra in media una differenza per quanto riguarda la sicurezza del lavoro e le donne lavorano tendenzialmente in ambienti lavorativi migliori. I contratti a termine sono associati ad una bassa qualità lungo le tre dimensioni analizzate.

La ricerca fa emergere parecchi spunti in termini di interventi della politica sul mondo del lavoro. In Italia, una riduzione del cuneo fiscale potrebbe permettere un aumento delle retribuzioni, così come risultano molto inferiori alla media i sussidi di disoccupazione. In questo frangente la capacità d’influenza della politica è importante ma non esaustiva, in quanto molto dipende dalla singole aziende e dai singoli lavoratori. Per quanto riguarda questi ultimi risulta fondamentale investire su se stessi costruendosi un solido capitale umano in quanto questo sarà la chiave per poter scegliere la situazione lavorativa più adatta alle proprie esigenze.

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