È curioso come molte persone che si sono mostrate attente, oculate e professionali nello svolgimento della loro attività diventino poi approssimative, azzardate e facilone allorché si tratta di investire.
È questo il tema del libro di Spencer Jakab “Heads I Win, Tails I Win: Why Smart Investors Fail and how to Tilt the Odds in Your Favor”, che potremmo tradurre così: Testa vinco, Croce vinco: Perché gli investitori intelligenti falliscono e come volgere le probabilità in nostro favore.
Un tema davvero interessante. Si scopre leggendo che i pessimi risultati dei molti in campo di investimento non sono in realtà il frutto di chissà quale macchinazione ostile del mercato, ma di un vero e proprio auto-sabotaggio. Inoltre il gap tra quanto solitamente si riesce ad ottenere e quello che si potrebbe è davvero enorme.
Se ci fosse una tecnica o formula miracolosa che ci permetterebbe di fare milioni di euro investendo nel breve termine, allora non sarei qui a scrivere quanto state leggendo. Ecco allora che il primo consiglio che l’autore si sente di dare è di cercare di evitare di farsi sopraffare dall’ansia contenendo l’impulso di intervenire eccessivamente sui propri investimenti in base alle notizie che arrivano dai mercati. L’illusione del controllo è una vera e propria “malattia” dell’investitore. Infatti si tende a convincersi del fatto di poter controllare gli sviluppi dei mercati perché si è in grado di gestire con successo diverse parti della nostra vita. Di certo non siamo in grado di controllare il mercato.
Le sette regole del buon investitore secondo Jakab:
- Conoscere se stessi: la maggior parte degli investitori perde e non ne capisce il motivo. Bene: provate a riflettere sulle vostre abitudini e sulla vostra psicologia e probabilmente lo scoprirete. L’emotività, lo sappiamo, è il maggior nemico dell’investitore ed è per questa ragione che sul mercato esistono strumenti che permettono, tramite dei meccanismi automatici, di preservarci dagli errori che potremmo commettere proprio per l’eccessiva emotività.
- Smetterla di “fare troppo”: la maggior parte delle sotto-performance nasce dall’iperattività. Seguire le notizie finirà sul lungo termine per lasciarci senza nulla.
- Non confondete la fortuna con la capacità: esistono poche superstar dell’investimento. Quello che invece esiste è un metodo di gestione coerente nel tempo.
- Sappiate scegliere il momento giusto: sorprendentemente non sono i bear market (i momenti in cui i mercati sono in ribasso), ma i periodi immediatamente successivi ad essere più costosi per gli investitori. Molti tendono a disinvestire quando i mercati crollano per poi rientrarvi dopo, quando ormai i ritorni maggiori sono stati già fatti.
- Non accodatevi a nessuno: per quanto l’idea di accodarsi a un “mago del mercato” sia allettante, è provato che seguire pedissequamente i consigli di un analista risulti un metodo meno efficace del lancio della moneta. Tendiamo a seguire chi ci appare più sicuro e non più accurato.
- Il mercato non è una macchina per fare soldi: non si possono fare previsioni, specialmente nel breve periodo dove non valgono nemmeno i fondamentali.
- Non abbiate paura di chiedere ai professionisti dell’investimento, ma allo stesso tempo fate attenzione a chi avete davanti e verificare l’affidabilità del suo consiglio.
Quindi, a costo di sembrare ripetitivi, siate pazienti, metodici e non fatevi prendere dal panico quando i media si esprimono riguardo ai mercati finanziari. Non seguite le masse, anzi gestite l’emotività tramite strumenti automatici che vi eviteranno gli errori più grossolani. Se non sapete come muovervi allora fatevi aiutare da un esperto e ricordatevi che anche con piccole somme si può iniziare ad investire.